Pecora Laticauda

"Laticauda" dal latino "coda larga" indica la razza di questa pecora che presenta una coda grassa e larga.  Frutto di incroci diversi, fra cui quello fra la pecora nord-africana, detta barbaresca, e la pecora Appenninica locale. Secondo l'ipotesi più accreditata, i Borboni, al tempo di Carlo III, importarono arieti africani e, da allora, sarebbe iniziata una serie di incroci che ha portato al suo aspetto attuale.  La laticauda si distingue innanzitutto per la mole: le femmine pesano anche 70 chilogrammi e gli arieti raggiungono i 90-95 chilogrammi, superando non di rado il quintale. 

L'agnello è il prodotto più pregiato di questa razza: ha un'alta resa alla macellazione e le carni sono sapide e prive del tipico odore degli ovini.   Il piatto tipico legato alla laticauda sono i  "mugliatielli" , involtini preparati con le parti interne solitamente scartate al momento della macellazione. Ma le carni degli agnelli sono ottime anche nelle preparazioni più semplici, al forno o alla brace.    

Il latte, prodotto in buone quantità, è ricco di grassi e proteine e si presta bene alla caseificazione e alla produzione di formaggi dalla caratteristica dolcezza e dalla consistenza burrosa importante anche per consentire una buona stagionatura.

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